N 45° 3’ 49.717’’ E 7° 41’ 7.555’’

Details are not for everyone

Il Brand

ZEROUNDICI viene lanciata nel 2016 da due fratelli imprenditori che condividono la passione per il design e la moda ed un profondo legame con la città da cui tutto nasce: Torino. “Ma se creassimo un nostro brand?. Un giovane marchio di occhiali da sole e da vista che riesce a sintetizzare la storia post-industriale della città con le sue geometrie urbane e gli spazi underground.”

N 45° 3’ 49.717’’ E 7° 41’ 7.555’’

Prodotto

I prodotti ZEROUNDICI sono un concentrato di design con un’estenuante cura per i dettagli, dalla prima fase di lavorazione alla calzabilità finale.

La parte creativa del brand è curata da Daniele e Simone Testore che, con approccio innovativo, portano sul mercato dell’occhialeria un prodotto premium, capace di raccontare una storia e di trasmettere il know- how della propria città in giro per il mondo.

Non si accettano compromessi, l’alta qualità percepita dei prodotti deve essere il biglietto da visita degli occhiali ZEROUNDICI; si parte da una lastra da 8 mm Mazzucchelli 1849 che, lavorata a mano da giovani e sapienti artigiani del Piemonte e del Veneto, si trasforma in un’inedita montatura in cui si fondono ricerca, design e artigianalità. Vero cuore del Made In Italy. L’essenza minimale del brand è il logo in acciaio satinato racchiuso in un esagono posizionato sul terminale dell’asta, che riesce a farsi riconoscere senza osare, garantendo allo stesso tempo un comfort ottimale. Tutto ciò che caratterizza il prodotto è artigianale, ogni singolo dettaglio è stato ideato e creato su misura da aziende del territorio per garantire al cliente il lusso dell’alta qualità italiana. Incisioni a laser caratterizzano ogni singola montatura, che si completa con lenti da sole di alta qualità Christina Dalloz, azienda artigianale francese, con protezione UVA/UVB e trattamento oleofobico e antigraffio in 4 diverse colorazioni.

Collection

La nuova collezione ZEROUNDICI nasce da un attento studio sullo sviluppo della pianta urbana della città di Torino, sull’evoluzione dei quartieri e sull’emancipazione dell’architettura post industriale, moderna e futuristica.

Come il mod. CIT TURIN, influenzato da un’esaltazione architettonica del quartiere in cui nasce il primo grattacielo cittadino disegnato da Renzo Piano e dalla variante 200 che ha cambiato per il sempre il volto della città, trasformandola da grigia città operaia a frizzante meta europea in divenire.